C’è un problema in cabina di pilotaggio. L’equipaggio sta male ed ecco aparire il pilota automatico… visibilmente soddisfatto! Un dettaglio surreale per una commedia che ha riscritto le regole dell’assurdo.
Nel 1980, quando uscì nelle sale ‘L’aereo più pazzo del mondo‘ (Airplane!), il pubblico non era preparato a quello che stava per vedere. Sì, perché la pellicola diretta da Jim Abrahams e dai fratelli Zucker non era solo una parodia dei film catastrofici sugli aerei, ma un concentrato esilarante di assurdità, nonsense, trovate visive e battute fulminanti, tanto da diventare un pilastro della commedia americana.
Tra i momenti più iconici – e inspiegabilmente memorabili – c’è sicuramente quello del pilota automatico gonfiabile. Un pupazzo dal sorriso beato, l’aria soddisfatta, e una certa propensione per le sigarette post-servizio. Sì, proprio così: dopo aver ‘guidato’ l’aereo, lo si ritrova rilassato, cappello storto, con una sigaretta in bocca, come se fosse reduce da una serata molto, molto intensa. Una gag surreale che incarna perfettamente lo spirito del film.
Ma come nasce un’idea del genere? ‘L’aereo più pazzo del mondo’ prende ispirazione diretta da un vero film drammatico degli anni ’50: ‘Zero Hour!’. Molte battute sono citazioni fedeli, reinterpretate con un tono completamente opposto. La differenza? Un tempismo comico perfetto e la capacità di trasformare anche i momenti più banali in sketch indimenticabili.
Il pilota automatico, chiamato Otto, è diventato negli anni un simbolo del film, tanto da essere citato in centinaia di articoli e meme. Non solo: il pupazzo comparve persino nel sequel del film, e il suo design è diventato una sorta di mascotte per i fan del genere spoof comedy.
Il successo di ‘L’aereo più pazzo del mondo’ è stato tale da cambiare la carriera di molti attori presenti, a partire da Leslie Nielsen, fino a quel momento conosciuto per ruoli seri, e che proprio con questa pellicola si reinventò come attore comico di culto.
E il Giappone? Anche se la pellicola è profondamente americana, la cultura nipponica non è rimasta insensibile. Alcuni anime comici, come ‘Excel Saga’ o ‘Sgt. Frog’, riprendono lo stile di parodia demenziale tipico del film, utilizzando gag visive e situazioni assurde che sembrano figlie dello stesso spirito. Inoltre, la scena del pupazzo Otto è stata omaggiata e citata in diverse serie animate e pubblicità, dimostrando quanto l’immaginario sia rimasto radicato anche oltre oceano.
‘L’aereo più pazzo del mondo’ resta ancora oggi uno di quei film che non invecchiano mai. La scena del pilota gonfiabile ne è la perfetta rappresentazione: un’esplosione di creatività, umorismo e coraggio, capace di far ridere anche a distanza di decenni.

